parrocchetti monaci al parco natura viva

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  1. romango
     
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    Come promesso, ho chiesto a Davide Guadagnini conto dei monaci in libertà al Parco Natura Viva (quelli che Dario78 ha così deliziosamente fotografato e allegato alla discussione "danni dall' invasione biologica"). Elenco in fretta le risposte :
    - la popolazione di Monaci in libertà esiste da oltre trenta anni e nessuno, al Parco, ricorda chi e perché li liberò.
    - nel corso degli anni è stata oggetto di numerosi studi ornitologici, ed è, probabilmente, la popolazione di questa specie più studiata in Europa.
    - il numero di esemplari (oltre un centinaio ) è attualmente stabile e non in espansione.
    - non vi sono particolari preoccupazioni che i monaci possano danneggiare altre popolazioni avicole perché :
    - i monaci costruiscono i propri enormi nidi e non sfruttano quelli di altre specie.
    - la popolazione del Parco non compete per il cibo con altre specie perché si ciba principalmente nelle mangiatoie delle gabbie dei mammiferi (come documentato da Dario!!)
    - i monaci vivono e foraggiano nei pressi dei nidi comunitari e non si allontanano mai, né migrano.
    Nel corso di questi anni non si sono mai stabilite popolazioni derivate da quella del Parco, in territori vicini. Tutti i nidi sono sempre stati costruiti all'interno del territorio del Parco.
    Il parrocchetto monaco è (così dice il Guadagnini) una specie non invasiva, almeno nel Nord Italia. Infatti, i nidi sono predati dai corvidi (cornacchia grigia) e dai ratti. Inoltre , tricomoniasi e aspergillosi spesso sterminano intere covate. A suo parere, senza il "fast food" generosamente offerto dal Parco, non sarebbero in grado di mantenere una popolazione stabile. Sono anche facilmente controllabili perché di notte, tutti gli esemplari tornano a dormire nel nido e, volendo , potrebbero essere facilmente ricatturati .
    Negli enormi nidi comunitari, trovano rifugio e nidificano volentieri il passero comune e il mattugia, due specie che sono in grave declino nel Nord Europa.
    romango
     
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  2. Club Padda
     
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    Hai ragione al parco natura viva c'erano moltissimi parrocchetti monaci, li ho visti questa estate e fotografati!image
     
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    Grazie Romango per la precisazione e grazie Padda per la bella foto!
     
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  4. jimmycar
     
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    Prendo atto delle tue preziose delucidazioni e della conseguente insussistenza di pericoli (dimostrata a posteriori con la prova dei fatti). Ma se così non fosse stato?
    Come ti ho spiegato privatamente, mi resta sempre un po' di "paura" quando sento parlare di esperimenti controllati in natura.
    Spero di incontrarti a Zebra's.
     
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  5. romango
     
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    Ad essere sincero , il Guadagnini mi è parso un pò imbarazzato per l'"affaire" monaci, perché si è trovato a gestire una situazione critica (e criticabile...) di cui non è responsabile. Per fortuna, i monaci non stanno creando problemi, anzi sono diventati una attrazione per il pubblico ! Ben più problematici sono i parroccheti dal collare , mi diceva, che si stanno diffondendo dappertutto, anche nel Nord. Si riproducono con facilità, e occupano nidi nelle cavità degli alberi, "sfrattando" tutti, anche i rapaci notturni. Inoltre, foraggiano su distanze di decine di chilometri e se la cavano benissimo nei parchi e periferie urbane.
     
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  6. jimmycar
     
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    Quindi si può dire che per "caso" o per "fortuna" una liberazione inopinata non si è rivelata un danno ambientale.
    Naturalmente è sempre bene che i soggetti vengano costantemente mantenuti sotto controllo affinchè permangano sempre nella medesima zona. Come dicevo non sono un esperto e quindi taccio di fronte alle rassicuranti affermazioni degli esperti ... mi limito a riportare un trafiletto sul pennuto in questione reperito sul web (http://www.pappagalli.ch/parrocchetto%20monaco.htm):

    CITAZIONE
    Abitudini : vive nelle colonie molto grandi; vivace ed agitato; abita nel nido tutto l'anno; sedentario; mangia nei campi del grano. E' un volatile di pianura, che si adatta a vivere in vari tipi di habitat. Gregario, si associa in stormi di 100 o più individui causando danni considerevoli; volo rapido con zig zag veloci, accompagnato da richiamo costante.
    Originario della parte sud-orientale dell'America Meridionale. Delle popolazioni però si sono stabilite negli Stati Uniti d'America e Europa: esse derivano da soggetti fuggiti dalle gabbie, oppure da coppie deliberatamente liberate da coloro a cui piace osservarli numerosi, liberi in una grande proprietà. Essi sono così prolifici e capaci di riprodursi in libertà che in alcune zone in pochi anni si è sviluppata una numerosa popolazione.

    E' evidente che non intendo in alcun modo criticare o mettere in discussione l'attuale lavoro del Guadagnini (che si è trovato a gestire una situazione pregressa) ... anzi, a maggior ragione spero che la sua attività sia sempre più attenta e puntuale (a prescindere dall'attrazione che i parrocchetti possono rappresentare per i visitatori del parco).
     
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5 replies since 8/9/2008, 07:51   1678 views
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